Grande impulso alla mobilità sostenibile grazie a due progetti europei gestiti virtuosamente dalla Fondation Grand Paradis
Metti un settembre in Val d’Aosta. In bici, fino al passo del Gran San Bernardo. Lassù dove le rocce svettano per oltre 2500 metri sopra il livello del mare; dove l’accesso è consentito solo nei mesi estivi, quando le montagne si specchiano in un pittoresco lago italoelvetico; dove sorge un ospitale millenario e da secoli i sentieri del passo sono solcati da orme pellegrine che puntano verso Roma.
Uno scenario naturale e una meta simbolica di rara suggestione, insomma, che val bene una pedalata. Oggi è possibile arrivarci in bicicletta, anche se non si è degli atleti o particolarmente allenati come ciclisti. Non con una bicicletta qualsiasi ma con le e-bike messe a disposizione dal progetto europeo ITER (Imaginez un Transport Efficace et Responsable), realizzato nel territorio transnazionale del Parco del Gran Paradiso per migliorare la mobilità sostenibile e promuovere la crescita di comportamenti responsabili nelle modalità di trasporto personale. Capitanata dal Dipartimento Trasporti della Regione Autonoma Valle d’Aosta e cofinanziata dal programma europeo di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia ALCOTRA 2007-2013, l’iniziativa ha coinvolto anche la Comunità dei Comuni della Valle d’Aulps, il Syndicat Intercommunal à la Carte de la Vallée d’Abondance, il SIVOM du Haut Chablais e il Consiglio Generale dell’Alta Savoia.
Oltre al miglioramento dei servizi di trasporto pubblico e dell’intermodalità, tramite l’istituzione di un servizio di trasporto a chiamata e la realizzazione di una rete di hot spot che consente l’accesso gratuito ad internet presso le fermate principali dei pullman nei 13 comuni della Comunità, il progetto ha trasformato il territorio in un’isola felice anche per le biciclette a pedalata assistita.
La Fondation Grand Paradis, soggetto attuatore di ITER, con mandato da parte della presidenza della Regione Valle d’Aosta, ha gestito anche il progetto Rê.V.E., finanziato per dare organicità alle misure di riduzione del traffico automobilistico nelle valli del versante valdostano del Parco Nazionale Gran Paradiso. In un’ottica di eco-sostenibilità a largo raggio, il progetto mirava a rendere possibili gli spostamenti interni a impatto zero grazie all’utilizzo di veicoli alimentati ad energia elettrica prodotta da fonte rinnovabile, il solare fotovoltaico, favorendo un approccio sostenibile alla mobilità e una visione più ampia delle problematiche di contenimento delle emissioni climalteranti.
Grazie all’attuazione dei due progetti, la Fondation Grand Paradis – impegnata nella valorizzazione e promozione dell’eccezionale patrimonio naturalistico e culturale delle valli valdostane del Parco, tra i più antichi in Italia – sperimenta oggi uno dei più estesi sistemi di bike sharing elettrico in Europa, con l’impiego di biciclette a pedalata assistita alimentate da fonte rinnovabile.
La rete è composta da 20 e-mountain bike e da 66 biciclette da strada collocate presso alcuni centri informativi del Parco e 11 pensiline in 8 postazioni nei Comuni di Cogne, Introd, Rhêmes-Notre-Dame, Rhêmes-Saint-Georges e Valsavarenche. Le e-bike sono a disposizione degli utenti ogni giorno (dalle ore 5 alle 24). Possono essere utilizzate sia dalla popolazione locale, sia dai turisti. Per le e-bike da strada l’utilizzo è completamente gratuito: è sufficiente iscriversi presso uno dei punti di accreditamento e ritirare la tessera elettronica.
A chi vuole utilizzare le e-mountain bike viene richiesto invece di spendere liberamente 10 euro come investimento negli esercizi commerciali del territorio per ogni giorno di utilizzo, incentivando così l’economia locale. Basta presentare uno scontrino alla riconsegna della bicicletta e la caparra viene interamente restituita (per maggiori informazioni potete consultare il sito www.grand-paradis.it).
La Fondazione – che realizza progetti di sviluppo sostenibile, crea e propone servizi, organizza attività e animazioni alla scoperta delle caratteristiche del territorio e importanti eventi come il Gran Paradiso Film Festival – gestisce i centri visitatori del versante valdostano del Parco, il Giardino Botanico Alpino Paradisia, castelli, ecomusei e centri espositivi, dove è possibile richiedere assistenza e informazioni.
Grazie alla pedalata assistita diventa quindi possibile, non per tutti ma per moltissimi, anche se non particolarmente atletici o allenati, evitare la macchina e muoversi in queste aree montane in maniera indipendente e poco impattante, utilizzando una modalità di trasporto che permette un grandissimo senso di comunione con le bellezze naturali che il territorio offre.
L’ho sperimentata di persona in un viaggio di 3 giorni insieme ad altri ciclisti. Siamo partiti da Rhêmes-Notre-Dame, in provincia di Aosta, per arrivare a Châtel, nell’Alta Savoia francese, percorrendo circa 170 km e affrontando 1500 metri di dislivello in 3 giorni. Abbiamo attraversato il temibile passo del Gran San Bernardo e fatto alcune tappe davvero spettacolari, percorrendo anche un fuori percorso lungo dei tratti della via Francigena. Ma questa è un’altra storia…
testi e foto di Cristina Favento©