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Yoga & Pomodori, quando il turismo ha un altro sapore

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Una proposta di viaggio originale, sostenibile, dal sapore internazionale, che unisce la pratica dello yoga alla buona cucina. Passando, naturalmente, per la scoperta delle tradizioni più autentiche del territorio: un sud Italia in grado di offrire tesori ancora poco conosciuti, in termini di paesaggi, di capitale umano, di ospitalità. Fiorella Polo, entusiasta neo imprenditrice italiana che da anni vive all'estero, ha scelto l'Abruzzo come culla per la sua piccola startup turistica: Yoga & Pomodori, fresca di inaugurazione.

Grazie al suo bellissimo progetto, Vasto, storica cittadina affacciata sull'Adriatico, in provincia di Chieti, si è trasformata per alcuni giorni in una piccola capitale multietnica dello yoga, accogliendo viaggiatori provenienti da varie parti del mondo. I partecipanti sono arrivati da Stati Uniti ed Emirati Arabi, Brasile e Argentina, Inghilterra e Spagna, senza dimenticare una degna rappresentanza di italiani.

Alloggiati in uno splendido B&B, letteralmente in riva al mare, hanno avuto modo di sperimentare un clima raccolto e rilassante, passando da nuotate mattutine a insegnamenti di yoga all'alba e al tramonto, da massaggi aiurvedici a lezioni di cucina abruzzese, da informali chiacchierate teoriche a momenti di convivialità cullati dalle brezze dell'Adriatico. Non sono mancate le escursioni alla scoperta dell'entroterra e di altre meraviglie regionali, spaziando dai tradizionali Trabocchi ad alcuni suggestivi borghi montani del Gran Sasso.

Fiorella, come nasce questo bel progetto?

Dall'idea di mettere insieme tutte le cose che mi piacciono nella vita, rifarle periodicamente e farle vivere anche agli altri! Sognavo uno spazio dove coniugare lo yoga con i massaggi, il relax con la scoperta, la buona cucina con la meditazione.

Come mai una veneta, che ha vissuto in Africa e attualmente vive a New York, ha scelto l'Abruzzo?

Perché ci ho trascorso le mie ultime trenta estati ed è un luogo che secondo me offre tantissimo. I miei nonni sono mezzi pugliesi e mezzi abruzzesi, parte della mia famiglia vive o ha vissuto a Vasto. Anch'io ho questo desiderio - di venirci a vivere prima o poi - e mi piacerebbe far scoprire questo territorio al mio pubblico con le modalità giuste, valorizzandone le potenzialità.

E il nome “Yoga & Pomodori”?

Entrambi mi richiamano alla mente forme antiche ed essenziali di vivere. Poi ci sono i benefici, scientificamente dimostrati, che sia la dieta mediterranea, sia lo yoga apportano al nostro equilibrio fisico e mentale. Benefici che nascono da una pratica quotidiana, costante, umile.

Sono molti gli elementi che hanno in comune i frutti di questa terra e la disciplina yogica, un patrimonio che non appartiene al territorio, che non è nato qui ma viene da lontano, come sappiamo. Eppure ha molto a che vedere con il modo semplice di vivere che si respira qui in Abruzzo, un luogo dove ancora la gente rispetta il ciclo naturale e i prodotti di stagione, è capace di vivere con ciò che ti danno la terra e il mare.

Corsi di cucina a yoga & pomodori

Si potrebbe dire che il nome che hai scelto rimanda a una consapevolezza primordiale, a un senso di unità con il tutto?

Esatto. Il tentativo è di renderlo in qualche modo praticabile, molto concreto, all'interno di un percorso esperienziale che dura una settimana, tra disciplina fisica e mondo alimentare. In città tutto è accessibile ma non sai da dove viene. Qui puoi vedere dove nascono le cose, che cosa ti offrono le stagioni. L'essere parte di un equilibrio più grande non è una nozione astratta, la puoi vivere, vedere, sperimentare in prima persona.

Anche l'impatto scenico del luogo che hai scelto per il ritiro, la struttura turistica di charme dei Bagni Vittoria, influisce non poco, o sbaglio?

Sognavo di poter accogliere i miei ospiti in un luogo sul mare, che ti culla quando vai a dormire, quando fai yoga, quando apri gli occhi e fai colazione al mattino. Volevo portare la pratica fuori dagli studio, dalle palestre, e ricollocarla in natura, come probabilmente era in origine, magari in condizioni di maggiore sfida ma in luoghi energetici particolarmente forti.

Come ti è venuta l'idea di allestire una postazione di yoga aereo proprio di fronte al mare?

Quando ho ideato il progetto, pensando alla sua collocazione, mi sono immaginata proprio questo scenario! Sognavo la fase di rilassamento finale, racchiusi nei nostri bozzoli a dondolare, mentre ci lasciamo trasportare dal rumore delle onde...

Abbiamo allestito le strutture dal nulla, qui ai Bagni Vittoria, espressamente per i ritiri di quest'anno. È stato davvero un sogno diventato realtà. Non credo ci siano altri posti in Italia dove è possibile praticare questa disciplina in un contesto all'aperto così suggestivo.

Dal punto di vista tecnico, come hai organizzato i corsi?

L'intento era quello di dare ogni giorno ai partecipanti la possibilità di scelta tra discipline diverse, dallo yoga più tradizionale, quindi hatha e ashtanga, allo yoga aereo, fino alle contaminazioni con pratiche sciamaniche piuttosto che energetiche o meditative. Un altro punto importante per me era quello di praticare anche in montagna, nelle zone più mistiche dell'entroterra abruzzese, da secoli terra di eremiti.

Splendidi paesaggi del Gran Sasso

Del tuo progetto colpisce anche una spiccata componente multietnica, a partire dallo staff: ci sono istruttori che arrivano da diversi continenti e con diversi bagagli culturali. Come hai messo insieme questo team?

Volevo un elemento di forte internazionalità. E mi piaceva molto l'idea di far scoprire il nostro territorio fuori ma pure agli italiani stessi, inserendo però anche loro in un contesto internazionale. Rispecchia il mio vissuto: sono cresciuta circondata da più culture, così come succede di fatto nel bacino mediterraneo. Dal Mediterraneo partono e arrivano dei fili che si diramano ovunque.

Come un viaggio all'interno del viaggio?

Si, il viaggio anche come occasione di incontro per un gruppo - sia di istruttori, sia di partecipanti - che arriva da più nazioni. Non volevo mettere un mio ospite nelle condizioni di sentirsi un pesce fuor d'acqua se già non appartiene a un gruppo, anzi. Mi interessava creare una dimensione che non fosse il classico ritiro dove l'istruttore si porta semplicemente dietro i suoi allievi. Non volevo riprodurre un microcosmo ma favorire uno scambio, non solo con i locali ma anche all'interno del gruppo. Anche come esperienza per me, che senza spostarmi porto il viaggio qui. Mi sono sempre sentita felice in contesti internazionali, mi nutro dello scambio.

E per quanto riguarda le relazioni con i locali, le persone del luogo?

Sono cresciuta qui in Abruzzo e ho sempre conosciuto persone splendide, con risorse incredibili. Sono apicultori, agricoltori, pescatori, tutte queste cose insieme e molte altre ancora. Quasi tutti qui hanno dei multi talenti, sono in grado di metterli in pratica. Eppure, incredibilmente, sono poco valorizzati dal punto di vista economico nella nostra società. Raccogliere le cozze e poi farcele mangiare freschissime per pranzo, dopo che poco prima sono state colte dal mare davanti a noi, che valore ha nella nostra società moderna? Eppure devi avere molte capacità per saper fare questa come molte altre cose che qui sono un patrimonio quotidiano condiviso, andato ormai perduto in molti altri luoghi.

Questa è sempre stata una zona depressa, eppure è ricchissima a livello umano. Queste persone, i loro saperi, andrebbero, secondo me, valorizzati. Il mio è un piccolo tentativo di farle conoscere all'esterno, di dare valore a queste dimensioni, di far percepire ai miei viaggiatori la passione con la quale qui si fanno le cose, anche se non hanno un valore di mercato.

Perché è così importante questo aspetto nel tuo progetto turistico?

Perché mi pare che gli abruzzesi siano persone felici, che vadano a dormire soddisfatte la sera. È un po' questo che tutti noi cerchiamo, sia con il viaggio, sia attraverso lo yoga, attraverso la buona tavola: un senso di pienezza, di soddisfazione, di pace. Mi viene in mente un documentario che si chiama Finding Happiness e indaga che cosa sia la felicità in culture diverse: si parla di quanto sia importante essere in qualche modo “dentro al flusso”. Sei al massimo delle tue capacità e ti senti bene, fai una cosa e ti viene. Ecco, gli abruzzesi che conosco e che mi piace far conoscere ai miei ospiti sono persone che vivono bene ciò che fanno, con un senso di piena presenza.

Come nello yoga...

Esatto, come dicevo le similitudini sono molte. Nel documentario che citavo, ad esempio, un altro pilastro della felicità è il contatto con il respiro, che viene ricollegato al concetto chiave di mindfullness, ossia di una piena consapevolezza dei propri pensieri, azioni e motivazioni. Il terzo pilastro individuato, poi, è il senso della comunità: una percezione di appartenenza che dà un senso a quello che le persone fanno tutti i giorni. Ecco, ricollegandomi a quel lavoro cinematografico così ispirante, potrei dire che il mio intento è quello di ricreare questi tre pilastri all'interno del percorso di una settimana con Yoga & Pomodori.

Yoga & pomodori presso le rovine del tempio sannita di Pietrabbondante, Abruzzo

Per il futuro che programmi ci riservi?

Vorrei impostare alcuni appuntamenti periodici e continuare a mantenere delle formule accessibili sia in termini di costi che di tempi. Mi piacerebbe ideare al più presto alcune formule weekend da dedicare soprattutto agli italiani, ovvero dei mini ritiri che seguano gli stessi principi sopra spiegati ma in una formula temporale ridotta. Non solo e non necessariamente in Abruzzo.

Vorrei focalizzare le nostre attività nei periodi di bassa stagione – diciamo da marzo a giugno e da settembre a novembre - per evitare il turismo di massa e rendere le esperienze più sostenibili, magari organizzando dei programmi di volta in volta diversi, assecondando i cicli naturali e seguendo le attività dei territori che ci ospiteranno. L'attenzione, oltre che sullo yoga, rimarrà focalizzata su ciò che la natura e la terra hanno da offrirci.

Per maggiori informazioni potete consultare il sito www.yogaandpomodori.com oppure la pagina Facebook di Yoga & Pomodori

Ringrazio per la prima immagine Zonzo Web & Photography  

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